Tutto passa

Tutto passa

La Verità di questa affermazione è così profonda che qualsiasi parola le si accosti rischia di creare dissonanza, quasi fastidio.

Eppure è necessario intendersi ad evitar fra-intendimenti:

“Tutto passa”, non “Dai che ti passa”!

Non si nega il dolore dei momenti profondi di disagio di cui ognuno ha esperienza… Non si nega la difficoltà di affrontarli, di doverli “attraversare”, per superarli (O forse meglio dover lasciare che loro, i momenti bui, “attraversino noi fino in fondo”)

“Nulla è per sempre…”

“Sempre” (Come l’opposto “Mai”) ci colloca ad un limite temporale estremo (“sempre”, appunto) impossibile da raggiungere… È Necessario invece posizionarsi nel “Tempo quotidiano” di cui ognuno ha esperienza: “Qualche volta”, “Spesso”, “Ogni tanto”… “Ora”.

Relativizzare, contestualizzare,  le esperienze e le emozioni, non significa attribuire ad esse meno valore,  quanto piuttosto acquisire la consapevolezza che il tempo che scorre porta via con se’ non solo i minuti che passano, ma anche tutto cio che con essi accade, lasciando libero così lo spazio ad altri eventi (ed emozioni) che sono tutte da scoprire… E solo ad ognuno di noi è dato di farlo per sé stesso!

“Nulla è per sempre …”
Ma allora perché questo dolore non passa mai?

Solo il dieci per cento dei nostri problemi – dicono –  dipende da cio’ che ci accade, tutto il resto solo dai nostri pensieri.
Ma allora perche non riesco a fermarli, questi pensieri?

Alcune delle tante domande che sviluppate durante l’esperienza del lavoro psicoterapeutico permettono quella trasformazione consapevole, “cambiando restando se’ stessi”.

Ciò che era vero e desiderato a vent’anni può non esserlo a quaranta… ciò che abbiamo allontanato può acquisire oggi nuovi significati…

la serenità a cui tutti noi aspiriamo non può essere considerata un OBIETTIVO, ma un PROCESSO . Un modo di porsi verso la Vita ed i suoi accadimenti che, ormai lo sappiamo, uno dopo l’altro scorrono nel tempo.

Lo abbiamo detto:  Nulla è per sempre…