Poi fa buio!…

Poi fa buio!…

Ricordo ancora come fosse oggi il giorno in cui al College iniziammo a trovare, fin dalla mattina, le luci accese nei corridoi. In Aula, alla mensa, perfino nei cortili…. E non solo…

Non c’era punto in cui non la luce non fosse accesa, in qualsiasi ora del giorno. Non c’era verso di spegnerle: un attimo dopo tornavano a brillare nel loro (inutile) fulgore.

Iniziò così, inevitabile, la ricerca del bandolo della matassa… Colui (o colei), la cui mano fosse dietro il misterioso fenomeno.

Per quanto ci si sforzasse di pensare poi, il motivo di tanta perseveranza restava un vero mistero.

La ricerca duro’ poco.

Non tardò molto infatti, che con pochi appostamenti strategici si trovò l’artefice della stranezza: Enrico, la nuova Matricola, da poco arrivata. Era lui la mano dietro tutto ciò.

Lapidaria quanto disarmante la spiegazione del suo gesto: “…. Poi fa buio, meglio accenderle prima”. ….

* * *

Immagino il sorriso in ognuno di voi ed altrettanto immagino il pensiero: “Che sciocco questo Enrico”.

Ma proviamo a pensare ancora:

Non e’ la stessa cosa di pensare a qualcosa che temiamo accada davvero (peraltro forse molto prima che possa diventare realtà) e sentire sulla nostra pelle tutte, ma proprio tutte quelle spiacevoli sensazioni che vorremmo evitarci di provare?… Non e’ la stessa cosa di pensare che “correre ai ripari prima” possa evitarci davvero di star male?….

Direi proprio di si, e nell’uno e nell’altro caso non si tratta di esser sciocchi quanto piuttosto di mettere in atto strategie, alla fine dei conti, davvero poco funzionali…